venerdì 29 ottobre 2010

Le relazioni interpersonali che funzionano



Nella nostra vita familiare, lavorativa e ricreativa ci sono delle relazioni che funzionano meglio di altre in maniera naturale ed alcune, invece, che potrebbero essere migliorate se solo si avesse più sensibilità e più creatività nel modo di interagire con gli altri.

Si dovrebbe partire dalla Comprensione degli Interessi (in senso lato) delle persone che ci stanno di fronte e delle Motivazioni che spingono il loro agire. Avendo consapevolezza di tali interessi e motivazioni si potrà cercare una strada per conciliarli con i propri senza che gli stessi cozzino e cambino strada, mettendo a repentaglio le sorti della relazione.

L’Ascolto è il principale modo per comprendere gli interessi e le motivazioni degli altri. Se si è attenti ed aperti ad ascoltare gli altri, si mostrerà una sensibilità tale da rendere a loro volta gli altri più propensi ad ascoltare i nostri interessi e le nostre motivazioni. Non sempre però si procede in maniera naturale sulla stessa frequenza d’onda. In questi casi, per trovare una conciliazione di interessi e motivazioni, potrà giovare Uscire dagli Schemi cercando un modo creativo di interazione che possa consentire alle diverse posizioni di avvicinarsi.

Questo avvicinamento sarà più agevole se nell’interazione si procede con Equità. L’equità è un modo d’agire non sempre oggettivo, ma si potrà, con la dovuta calma e la disponibilità all’ascolto, avere dei parametri anche esterni per rendere il proprio comportamento equo nella dinamica dell’interazione.

Solo quando entrambe le parti percepiranno una relazione che si sviluppa secondo equità saranno pronte ad assumere un Impegno nella relazione. Se non vi è percezione di equità non significa che le persone non si impegnano, ma la possibilità che non riescano a mantenere gli impegni presi aumenta, non consentendo uno sviluppo armonioso della relazione. Anzi, piccole concessioni all’interno della relazione aiutano a rendere solide le basi di tutti gli altri impegni presi.

Ovviamente questo modo di concepire una relazione potrà essere differente a seconda dell’ambito in cui verremo a trovarci e con una valenza sempre meno formale man mano che si va dai rapporti lavorativi ai rapporti familiari. Perché, se è vero che si può migliorare la nostra convivenza negli ambienti di lavoro e in situazioni ricreative, è importante che lo sforzo maggiore lo si faccia con le persone a noi affettivamente più legate.

Comprensione, ascolto, creatività, equità ed impegno potranno, dunque, aiutarci a costruire le basi per relazioni solide e durature.

lunedì 25 ottobre 2010

Altruismo: un concetto sul quale interrogarsi




L'altruismo è un concetto affrontato da tantissimi punti di vista e sul quale, continuamente, si discute o se ne fa bandiera.

Non sempre però ci si interroga sulle radici di tale sentimento e sulle distrazioni a cui,  anche per attestato sociale, è soggetto.

Ho affrontato l'argomento, cercando di proporre una lettura di tale aspetto, in un articolo pubblicato sul Blog "Ecco Cosa Vedo". Ecco Cosa Vedo, oggi, è anche un'associazione no profit a cui partecipo come autore e nella gestione delle attività on line.

Potete leggere qui il Progetto di Ecco Cosa Vedo. 

A questo link potete invece leggere il mio articolo: Alle Radici dell'Altruismo.

A presto!

mercoledì 20 ottobre 2010

Osservare il Mondo Interiore



“Chi sei?” è la domanda più difficile alla quale dare una risposta vera e consapevole.

Può sembrare semplice definire il proprio essere nella società e nelle relazioni con gli altri, ma è altrettanto semplice comprendere che sarebbe una descrizione di se stessi che non dice tutta la verità.

Conoscere il nostro Mondo Interiore è il modo più naturale per mettere ordine alla confusione che i sentimenti, le emozioni, gli impulsi e le credenze, generano nella nostra vita. Il nostro Mondo Interiore, infatti, determina il nostro Stato (cioè la nostra forma mentis e le nostre emozioni), la nostra fisiologia (cioè il linguaggio del nostro corpo) e le nostre azioni (cioè il nostro comportamento). Questi elementi interagiscono tra di loro e tra di loro si influenzano. Per cui risulta di vitale importanza fermarsi e chiedersi: Come sto in questo momento (lo stato)? Cosa sto comunicando con il mio corpo (la fisiologia)? Che tipo di comportamento sto assumendo e quali messaggi verbali sto trasmettendo (le azioni)? Cioè dovremmo sforzarci di comprendere il nostro Sistema Interno di Comunicazione.

Per fare questo avremo bisogno di risvegliare l’osservatore interno fermandoci sempre più spesso a fare queste domande a noi stessi. Tutte le informazioni che riceviamo dall’esterno, infatti, vengono elaborate dal nostro Sistema Interno di Comunicazione che, attraverso una serie di regole e filtri, ci dà una rappresentazione interna della realtà che è composta da immagini, sentimenti, suoni, odori e sapori. In questo modo possiamo renderci conto che abbiamo delle regole e dei filtri che influenzano le nostre rappresentazioni della realtà. Per questa strada dobbiamo sforzarci a capire che le regole ed i filtri della nostra mente non sono elementi fissi, ma sono stati creati dall’esperienza. Osservando questi elementi del nostro Mondo Interiore possiamo riconoscerli e possiamo cambiarli. Potremo cambiare, così, il modo di interpretare la realtà esterna ed essere capaci di cambiare il nostro Stato, la nostra Fisiologia e le nostre Azioni per migliorare le interazioni con il mondo esterno.

Nei primi anni della nostra vita (da bambini) non vi sono ancora regole rigide nella nostra mente e i filtri comunicativi non sono affatto sviluppati. Per cui il modo di essere dei bambini è quello che si avvicina di più al reale essere interno. Lo Stato, la Fisiologia e i Comportamenti sono espressione di una mente ed di uno spirito non inquinato dai condizionamenti esterni.

Ancora una volta i bambini sono i nostri migliori maestri nel farci capire che, il nostro essere e il nostro agire, è influenzato da regole e da filtri. Questi ultimi non sono altro che i mezzi con cui l’uomo semplifica l’infinitamente vario mondo in cui viviamo.

giovedì 14 ottobre 2010

Le Prospettive ed il Ruolo dei Mestieri “Verdi”



La parola green job non è soltanto un termine anglosassone che esprime le opportunità di lavoro nei settori che guidano lo sviluppo sostenibile dell’economia, ma rappresenta un concetto con il quale dobbiamo confrontarci se vogliamo comprendere quale sarà la società dei prossimi 20-30 anni.

Se è indubbio che avremo una trasformazione dei centri urbani (che andranno ad ospitare circa l’80% della popolazione nel 2030), è anche vero che si andranno a trasformare nel tempo sia le strategie di “pianificazione urbana” che i modi e i tempi dell’agricoltura.

Tutto ovviamente partirà con il necessario incremento delle risorse umane che saranno nel tempo impegnate, ai diversi livelli, nei settori della gestione della crescita sostenibile dell’economia. Pertanto si potranno trovare opportunità per architetti ed ingegneri nella progettazione di abitazioni eco sostenibili; geologi e biologi potranno trovare più spazio nella produzione ad esempio di energie geotermiche e nella creazione di combustibili che non abbiano bisogno delle classiche materie prime (cioè quelli prodotti dall’ingegneria genetica); ma ci sarà anche bisogno di tecnici installatori di apparecchiature per il risparmio energetico o per la produzione di energia verde e di informatici per la progettazione delle auto elettriche; così come saranno indispensabili nuovi operatori nelle fabbriche per la produzione di pannelli fotovoltaici o nuovi operatori addetti alla scomposizione dei prodotti elettronici da cui ricavare materie prime da avviare nuovamente nel ciclo produttivo. E la lista si può allungare a tutte quelle figure che dovranno, in un modo o nell’altro, essere interessate, dal punto di vista gestionale ed operativo, alla salvaguardia degli ambienti naturali.

Le ottimistiche stime di impiego in questi settori vanno ovviamente confrontate (con il relativo abbattimento) con le fuoriuscite di personale dai settori classici. Personale che dovrà necessariamente riqualificare la propria professionalità. Su questo aspetto si deve porre molta attenzione in quanto è importante che tale passaggio sia fatto con l’adeguato addestramento, sia delle professionalità più alte sia degli operai delle categorie meno qualificate, cercando di evitare approssimazioni che non farebbero certo bene all’efficienza dei nuovi settori. Del resto è stato rilevato, anche da ricerche sul campo, che, le percentuali e i tempi di inserimento nel mondo del lavoro a seguito di “corsi ambientali” sono buone e in continua evoluzione positiva.

Una nota a parte la merita il Settore Agroalimentare che avrà bisogno di una forte iniezione di manodopera. Infatti, dagli attuali 6,7 miliardi di persone, passeremo a circa 9,2 miliardi nel 2050. Questa crescita dovrà essere necessariamente accompagnata da un ripensamento del Settore Agroalimentare che tornerà al centro delle dinamiche dello sviluppo sostenibile dopo che è stato per un po’ di tempo trascurato.

Le strade percorribili sono diverse e tra le principali di certo faranno la loro parte le coltivazioni urbane (già presenti in alcune zone da diversi anni) e lo sviluppo della genetica delle piante che dovrebbe consentire di renderle naturalmente resistenti ai parassiti (evitando dunque l’utilizzo dei pesticidi). Basti pensare che, i parassiti, riducono di un terzo la produttività agricola mondiale!

Sarà dunque importante ampliare, quanto più possibile, lo spettro di conoscenze delle future generazioni di agricoltori che andranno a posizionarsi ad un livello di estrema importanza nella definizione delle dinamiche di crescita dell’umanità. 

Quanto prospettato dovrebbe favorire lo sviluppo di un concetto di agricoltura più a misura d’uomo e con un livello di “prossimità” particolarmente elevato.

Nel nostro paese abbiamo già degli esempi significativi come una cooperativa di produttori agricoli operante nel cuneese (Saluzzo) che ha eliminato la distribuzione per distanze oltre i mille chilometri. Il progetto ha un conto economico che, nonostante la riduzione del raggio d’azione, è ampiamente positivo e prevede una riduzione del 30% del costo per i consumatori ed un aumento della retribuzione dei produttori di circa il 40%. A ciò si accompagna un aumento dei posti di lavoro ed un aumento della qualità dei prodotti, maturati naturalmente senza pesticidi. Inoltre, si sta lavorando sugli scarti per sviluppare altre attività complementari all’agricoltura e che possono essere di supporto ad essa oltre che assorbirne gli eventuali surplus.

Tutto questo ci da l’immagine di un sistema che non produce rifiuti e che si autoalimenta, contribuendo al miglioramento delle condizioni generali dei suoi appartenenti e dell’ambiente in cui si sviluppa, con l’impiego delle risorse (umane e naturali) coordinate in direzione di un orizzonte comune. 

Non so se è un Sistema che potrà svilupparsi ovunque, ma di certo potrebbe darci la possibilità di vedere una crescita dell’umanità rispettosa delle Risorse della Terra!

sabato 9 ottobre 2010

Sintesi di un anno di Blog!



Quando leggo un Blog mi piacerebbe trovare una sintesi dei contenuti significativi, ma non sempre tale sintesi è presente e, seguendo le etichette o gli archivi, non si è certi di individuare tutti i post importanti o gli argomenti di proprio interesse.

Per questo oggi, nel primo anniversario del Blog "Anatomia di un Investitore", ho pensato di descrivere, attraverso le etichette, gli argomenti più significativi, in modo da facilitarvi nella ricerca di quelli di vostro interesse.

Per cominciare segnalo l'argomento a cui ho dato molto risalto nel Blog e che riguarda tutto ciò che ha a che fare con l'Economia e la Finanza personale. Tale argomento raggruppa anche altre categorie che rappresentano i molteplici aspetti della nostra vita che possono incidere sull'economia e sulle finanze della nostra famiglia (anche in senso lato).

Il secondo argomento a cui ho dedicato molto spazio è quello della Crescita Personale. Questo argomento interessa diversi aspetti della nostra esistenza. In particolare  ho dato risalto all'aspetto psicologico e all'aspetto fisico che sono, secondo me, i pilastri della nostra personalità e generatori di benessere per tutti gli altri aspetti della vita.

Un'altra parte del Blog è stata dedicata, invece, ad una serie di riflessioni che ho deciso di condividere. Questa categoria è stata raggruppata sotto l'etichetta Pensiero che può contenere anche alcuni post che avete trovato in altre categorie. Ciò può capitare in quanto gli argomenti che tratto sul Blog hanno diverse prospettive che vanno considerate.

Infine, trasversale ai diversi argomenti che ho descritto sopra, vi è la categoria Fenomeni Sociali, che raccoglie diverse circostanze della nostra vita (circostanze economiche, sociali, psicologiche, etiche ecc) e che hanno inevitabilmente la loro influenza sulle nostre relazioni sociali.

Mi auguro che tale sintesi faccia meglio comprendere i percorsi e le speranze di questo Blog al quale è indubbiamente necessario, com’è stato fin’ora, il contributo di tutti; anche il tuo, che, forse, stai leggendo queste pagine per la prima volta! Grazie!

mercoledì 6 ottobre 2010

Educazione Finanziaria: perché ci vogliono attenti ed informati?




Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza di acquisire conoscenze di carattere economico e finanziario per poter gestire al meglio la propria vita familiare e per fare pianificazioni oculate. 

In questo Blog si cerca di seguire un percorso per condurre l’individuo attraverso la consapevolezza delle proprie risorse al fine di garantire o almeno perseguire, per se stesso e per le proprie relazioni, una crescita che potremmo definire tranquilla e controllata. 

Per fare questo è importante essere attenti ad acquisire tutte le informazioni di base per fare scelte, per quello che riguarda gli aspetti prettamente economici e finanziari, che siano coerenti rispetto ai propri obiettivi di risparmio o di investimento. 

Tale circostanza può rappresentare un’arma a doppio taglio, in quanto, man mano che si acquisiscono alcune conoscenze, si presta sempre più orecchio anche a quelle che sono tutte le informazioni e le notizie che provengono dal mondo economico e finanziario. Cioè tutte quelle informazioni che provengono dagli “addetti ai lavori”. 

Questo consente a chi ha interessi economici e finanziari di livello molto alto (quindi le grandi istituzioni finanziarie, le banche e altri soggetti che movimentano i mercati), di raggiungere in maniera più semplice la massa dei piccoli risparmiatori/investitori e controllarne sempre meglio emozioni e comportamenti. 

Infatti, le notizie che vengono trasmesse dai media (tv e giornali principalmente) sono sempre in qualche modo non aderenti alla realtà o quantomeno danno una visione della realtà che è coerente con gli obiettivi di chi il mercato lo deve guidare. 

Per cui, pur affermando l’importanza di acquisire informazioni e conoscenze di carattere economico e finanziario, anche se di base, si deve cercare di prestare un’attenzione ai media che sia consapevole del fatto che l’informazione non è sempre obiettiva. Questo vuol dire che, se vogliamo essere più attenti alle dinamiche dei mercati e dell’economia (anche se basterebbe, giorno per giorno, essere un po’ più attenti alle gestione della propria “azienda famiglia”), dobbiamo farlo con la consapevolezza che l’informazione è prevalentemente inquinata e per renderci conto di ciò dovremmo cercare di accedere a diverse fonti di informazione, anche non ufficiali, per creare alla fine una propria indipendente cognizione personale degli eventi, senza farsi guidare dal clamore con cui vengono, sempre più spesso, diffuse le notizie. E la rete in questo ci è di molto aiuto. 

Vi voglio lasciare raccontandovi un piccolo esperimento che ho fatto qualche tempo fa.

Siccome quando si tratta di fare previsioni sul prossimo futuro (soprattutto su possibili andamenti dei mercati) possiamo leggere diverse fonti autorevoli trovando spesso conclusioni discordanti pur solidamente motivate. Generalmente si legge una notizia, se ne legge un'altra, ma poi, dopo che sono passate alcune settimana non si vanno a riprendere queste notizie per verificare chi ci aveva visto giusto. Ebbene, casualmente, mi sono ritrovato un giorno a leggere un giornale di quindici giorni prima. Siccome nel frattempo si era avuta un’evoluzione che uno degli autori aveva previsto, mentre la previsione di altri si era rilevata infondata, ho continuato per un periodo a leggere il giornale di quindici giorni prima, conoscendo dunque già l’esito di quelle previsioni anche se su un arco temporale ristretto. In tal modo mi sono fatto un’idea di chi tra i diversi autori riusciva ad avere una visione più realistica delle tematiche trattate e con il tempo ho potuto anche verificarne la pressoché congruenza rispetto ad eventi su un periodo più lungo. Ovviamente ciò non sostituisce mai i processi di ricerca di informazioni quotidiane ed inedite da confrontare con le nostre personali valutazioni.

venerdì 1 ottobre 2010

Dove vanno i mercati? (aggiornamento)




Riprendo brevemente un mio precedente post per fare un aggiornamento rispetto alla situazione che si era venuta a creare circa una ventina di giorni fa.

Vi era l’oro che era sui massimi storici a cercare una rottura al rialzo o un muro su cui rimbalzare al ribasso.

Gli indici dei principali mercati stavano, invece, ancora affrontando un periodo di incertezza che dura ormai dallo scorso maggio.

Avevo segnalato che, per quanto riguarda l’oro, si poteva parlare di una rottura al rialzo effettiva, solo al superamento di quota $ 1.270 all'oncia. Questa rottura c’è stata è la quotazione dell’oro è arrivata velocemente a toccare i $ 1.300 all'oncia. Ora si deve vedere se questo livello psicologico, farà il suo lavoro di resistenza respingendo all’indietro la quotazione o se avremo una ulteriore rottura che questa volta avrebbe un target non facilmente definibile.

Le quotazioni del metallo prezioso, a questi livelli, potrebbero essere influenzate (ma noi diligentemente non ci facciamo condizionare dalle regole prima che queste non abbiano funzionato) dai movimenti degli indici di mercato che, da quando abbiamo fatto l’ultima osservazione, pare abbiano deciso di alzare la testa, anche se i volumi non sono quelli proprio convincenti. A dire la verità si deve segnalare la maggior forza delle quotazioni degli indici americani rispetto a quelli Europei, che sembrano attraversare una fase di rallentamento, dopo che nei mesi scorsi avevano guidato la ripresa delle quotazioni.

Quindi sembra che in questo particolare momento vi sia una correlazione tra le quotazioni degli indici e le quotazioni dell’oro (limito l’analisi a questi due elementi significativi per non accavallare troppi concetti in un'unica sede).

Rispetto all’analisi precedente voglio inserire una piccola nota aggiuntiva su un elemento che dovrebbe invece dare una fotografia di come sta nel frattempo andando l’economia reale nel nostro continente.

Sto parlando dell’Eurocoin che, come ho illustrato in passato, è un indicatore molto affidabile che anticipa di alcuni mesi la stima ufficiale della crescita del PIL nell’area Euro ed è immune dalle oscillazioni di breve periodo. Se osserviamo il suo andamento possiamo subito notare che, rispetto a quando lo osservavamo in marzo di quest’anno (momento in cui la sua crescita aveva rallentato) è sceso senza interruzione fino ai livelli di questo mese che coincidono con quelli di ottobre 2009. Rispetto alle correlazioni con gli altri elementi del mercato bisogna considerare che per questo mese, la dinamica dell’indicatore è stata negativa, nonostante il sostegno delle quotazioni azionarie.

Ovviamente dobbiamo anche tener conto del fatto che l’indicatore è cresciuto in maniera molto sostenuta a partire dall’inizio del 2009 ed un rallentamento ci può stare, anche se questo rallentamento è avvenuto un po’ prima di raggiungere i livelli pre-crisi. 

Da questo momento in avanti, dunque, dovremo osservare insieme tutti questi elementi per capire, a seconda della loro valenza, quale di questi avrà ragione. In questo modo potremo avere maggiori indicazioni rispetto alla situazione economica dei prossimi mesi.