mercoledì 30 novembre 2011

Ultime di Economia: e se domani.... decidessi io.



Prima di cominciare a scrivere questo articolo, ero intenzionato a fare, come è capitato altre volte, una breve analisi della situazione economica, politica e finanziaria a livello macro.

Avrei detto, come si legge ormai su ogni giornale e su ogni pagina di internet, che l’area Euro è sotto pressione della speculazione; avrei detto che adesso l’Italia è nell’occhio del ciclone per quella che è la situazione Economica e Politica che sta attraversando il Paese; avrei fatto, inoltre, le mie valutazioni, basate su elementi oggettivi, di questa  situazione, evitando tutte le interpretazioni politiche e le ipotesi più o meno complottistiche delle dimissioni di Berlusconi e della venuta del nuovo Governo (avrei affrontato questa analisi solo perché, il Governo incaricato per risollevarci da questa profonda crisi, innanzitutto nella Figura del suo Primo Ministro prof. Mario Monti, ha basi profondamente finanziarie).

Avrei poi detto che l’Euribor, che è il tasso di riferimento per la maggior parte dei mutui, è tornato ai livelli di qualche mese fa (cioè è più basso) e, benché lo stesso si sia stabilizzato, i tassi finiti dei mutui stanno crescendo a causa della dilagante incertezza e per il maggior rischio percepito dalle Banche, le quali stanno, di conseguenza, aumentando gli “spread” (tranquilli non era comunque nelle mie intenzioni parlare di spread!!).

Avrei giusto aggiunto che le sofferenze bancarie (totale famiglie ed imprese) da settembre 2010 a settembre 2011 sono aumentate circa del 40% (passando da 72,9 miliardi di euro a 102 miliardi di euro) mentre i nuovi indebitamenti nello stesso periodo sono aumentati solo del 3,6%. Avrei potuto aggiungere, infine, altre notizie più o meno importanti e più o meno inquietanti come ad es. che, alle ultime aste, i nostri titoli di Stato (Bot e Btp) hanno raggiunto livelli di rendimento mai visti dall’entrata in vigore dell’Euro. E, sempre agganciandomi a questo argomento, avrei potuto dirvi che, il 28 ottobre scorso, è stato celebrato il primo  BTP day, giorno nel quale le Banche hanno rinunciato alle loro commissioni di vendita sui Titoli di Stato, pur di alleggerire i loro "pancioni" di un po' di questi Titoli che rendono il rischio dei loro portafogli molto elevato (infatti l'evento  ha riguardato i titoli trattati al mercato secondario, cioè Titoli non di nuova emissione, ma già in circolazione di cui le banche sono i maggiori detentori).

Dopo aver scritto le prime righe, però, mi è sembrato di leggere uno dei tanti giornali o delle tante pagine web di informazione economico-politico-finanziaria, e mi sono, quindi, reso conto che, un articolo così impostato, nulla avrebbe aggiunto rispetto a quello che ormai le nostre orecchie si sono stancate di sentire. Forse perché effettivamente la situazione è tanto incerta che ogni nostra considerazione ed ogni nostro ragionamento può semplicemente contribuire ad aumentare la nostra confusione.

Ed è per questo che ho pensato (ed ho scritto) quello che avrei visto bene per “domani”, come se fosse nelle nostre possibilità scegliere quello che potrebbe essere il nostro futuro.

Alla fine però sono venute fuori solo alcune banalità, perché ho semplicemente immaginato un giorno senza sforzo; ho pensato ad un lungo momento senza orologio; ho visualizzato una strada senza asfalto da percorrere senza auto in un giorno in cui l'unica fonte di energia e di riscaldamento che vorrò utilizzare sarà il fuoco...

Sono solo alcune banalità, lo comprendo, ma, in questo momento in cui nessuno degli individui preposti (da chi?) a governarci sembra in grado di fare qualcosa, sono riuscite a darmi un po’ di quella tranquillità che cerco da molto tempo, come tanti. Sono banalità delle quali, forse, apprezzeremo realmente il valore solo quando non avremo più la libertà di poterle scegliere.