domenica 29 novembre 2009

Investimenti e ciclo economico (parte seconda).


Nella prima parte di questo argomento accennavo al fatto che, quando vogliamo investire i nostri soldi, prima di analizzare i singoli strumenti, è opportuno farsi un’idea della fase del ciclo economico che stiamo vivendo e di quelli che possono essere gli scenari futuri.

Ho poi descritto tre mercati che, principalmente, possono trovare una correlazione, benché sfasata, rispetto al ciclo economico.

Adesso voglio dare un’idea di come i tre mercati possono potenzialmente muoversi rispetto al ciclo economico.

Sul grafico che ho inserito alla fine del post sono rappresentati i tre mercati (Obbligazioni – Azioni – oro Gold). Con le frecce verso il basso è rappresentato il raggiungimento del massimo dei tre mercati, ai quali segue l'inizio del decremento delle rispettive quotazioni; mentre con le frecce verso l’alto è rappresentato il minimo dei tre mercati, ai quali segue una ripresa delle rispettive quotazioni.

Il primo dei tre mercati che è opportuno descrivere è quello delle obbligazioni, che sintetizza l’andamento dei tassi di interesse e che è il punto di contatto tra le materie prime e il mercato azionario.

L’analisi dei tassi di interesse, infatti, ci da informazioni circa lo stato di salute dell’economia e dunque, informazioni sulla fase del ciclo economico.

Il mercato obbligazionario infatti è il primo mercato finanziario di cui si può generalmente notare una ripresa nel momento in cui si passa da una fase di recessione ad una di espansione che è rappresentata dall’attraversamento della linea orizzontale del grafico di questo post.

In pratica vediamo che i prezzi delle obbligazioni, nella fase iniziale dell’espansione, raggiungono i loro massimi (e cioè i tassi di interesse raggiungono i minimi) per poi cominciare una rapida discesa (e cioè i tassi di interesse cominciano a salire).

Questo può essere spiegato, ad esempio, dalla maggiore domanda di credito da parte di imprese e consumatori nelle prime fasi di ripresa economica che comporta appunto un aumento dei tassi di interesse soprattutto a lungo termine.

Nel frattempo la fiducia ha fatto aumentate le quotazioni del mercato azionario il quale è un mercato tipicamente anticipatore della ripresa economica; per cui quando le quotazioni azionarie raggiungono i massimi, il ciclo economico non ha ancora raggiunto la sua massima espansione.

Devo sottolineare che, per quanto riguarda il mercato azionario, si può rilevare un suo generale andamento, ma di certo si deve tener conto, al suo interno, della cosiddetta “rotazione settoriale”; per cui non ci si deve aspettare mai che tutti i titoli delle società di tutti i settori salgano e scendano all’unisono (non approfondisco la rotazione settoriale per non andare fuori dalla portata del seguente post).

Quindi, man mano che ci avviciniamo al massimo del ciclo economico, il rallentamento della domanda di credito (dovuta al raggiungimento di un livello di tassi molto alto) e la flessione del mercato azionario, comportano appunto che la tendenza inflazionistica faccia raggiungere la sua inversione al ciclo economico.

Anche se da questo momento (cioè dal momento in cui il ciclo economico raggiunge i massimi e comincia la flessione della crescita), possiamo notare che il prezzo dell’oro e delle merci continua ancora a salire fino a raggiungere i massimi.

Questo è dovuto al fatto che sono ancora disponibili capacità produttiva e forza lavoro in eccesso.

Per quanto riguarda l’oro, che segue il corso azionario, visto che è considerato una buona riserva di valore, la sua domanda come bene di investimento dipende dal tasso di inflazione. Dato che il punto massimo dell'inflazione si verifica tipicamente all'inizio del periodo di recessione di un ciclo economico, il punto di massimo dell'oro si presenta prima  del momento in cui il tasso di inflazione inizi la fase decrescente.

Quindi le obbligazioni  raggiungeranno i minimi ed invertiranno di nuovo la loro direzione  nel senso della crescita del loro prezzo, con la conseguente ripresa della diminuzione dei tassi; anche i corsi azionari saranno arrivati ai minimi e, a questo punto, invertiranno la loro tendenza anticipando di qualche mese la nuova ripresa del ciclo economico.


Concludo evidenziando che, quella del presente post, è la mia interpretazione della teorizzazione del ciclo economico e dei mercati ad esso correlati.
Il consiglio che posso darvi e che ho potuto constatare per me stesso, è che, innanzitutto, bisogna farsi una propria opinione personale del momento di ciclo economico in cui ci si trova, analizzando tutti i mercati contemporaneamente e valutandone le interrelazioni. 
Non dovete cercare da nessuna parte una risposta univoca a cosa è meglio fare dei vostri risparmi, in quanto, se chiedete a 10 analisti professionali, vi daranno almeno 3 diverse interpretazioni del momento di mercato. Questo per farvi capire che alla fine, potrete informarvi quanto volete (e dovete comunque farlo); ottenere la dritta dall’amico promotore; avere un proprio presentimento; ma ciò che conta, è quanta consapevolezza metterete nella “vostra” scelta.

Ciao e in bocca al lupo!

2 commenti:

  1. Ciao.
    Ho letto più volte questo post e il precedente (cioè la prima parte), perchè l'argomento è interessante e credo interessi un po' tutti, anche quelli che non devono (o non vogliono) necessariamente investire i risparmi.
    Infatti, quello che succederà all'economia da qui ai prossimi anni credo che inciderà sulla vita di tutti.
    Infatti ritengo, da quanto esponi, che ogni nostra scelta può essere influenzata da molti elementi, cioè i tassi di interesse per chi ad esempio si fa un mutuo e l'inflazione per i nostri consumi futuri.
    Capisco dalle tue parole però che purtroppo è difficilissimo per una persona capire come andranno le cose. Già ad esempio in questo momento c'è tanta confusione in giro ed appunto, come dici tu, da diverse parti ci sono notizie contrastanti su quello che è l'attuale momento di mercato, anche da parte di fonti autorevoli che si smentiscono a vicenda.
    Ed allora non resta che affidarci alla fortuna?!

    Ciao
    Giovanni

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  2. So che purtroppo è difficile, ma quello che dobbiamo sforzarci a fare è, innanzitutto, guardare alla situazione globale e alle relazioni tra i diversi mercati; poi, appunto nei momenti di confusione come questo, essere consapevoli che le relazioni tra i mercati possono anche cambiare per alcuni periodi, ma se seguiamo con attenzine, anche in questi mutamente riusciremo a trovare nuove relazioni che potranno darci dei segnali, che aiuteranno la formazione della nostra personale valutazione del mercato..

    A presto

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