domenica 6 dicembre 2009

Libertà e Desiderio




C’è un concetto sul quale non smetterò mai di riflettere, in quanto, benché lo abbia compreso e condiviso, ho dovuto constatare che è molto difficoltoso farlo appartenere alla nostra realtà sociale di uomini.

Il concetto di cui parlo è la strada che potenzialmente porta alla libertà. Libertà non intesa come libertà di non avere vincoli, di non avere legami o di fare tutto ciò di cui abbiamo voglia.

Il concetto di libertà intorno al quale girano i miei pensieri è un concetto che parte dal nostro interno, dalla conoscenza di noi stessi.

Un concetto che non considero come un obiettivo da raggiungere con qualsivoglia azione. 

Penso alla libertà come qualcosa che deve essere e basta, che non deve comportare uno sforzo esterno.

Da questo ultimo punto di vista il concetto di libertà, per essere compreso, può essere contrapposto al concetto di “desiderio”. Questa contrapposizione mi ha aiutato a semplificare la definizione del concetto stesso di libertà (semplifica il concetto, non il modo di raggiungerla).

Siccome ritengo che la libertà debba essere qualcosa che riguarda noi stessi e il nostro rapporto con la Natura, piuttosto che il rapporto con gli altri, si può arrivare alla considerazione che la libertà passa attraverso  la ricerca dell'equilibrio del nostro "io" con la Natura.

Il problema è che bisogna comprendere la Natura pienamente per poter essere in equilibrio con essa.

Vi siete mai soffermati a guardare il rosso sole del tramonto che lentamente si nasconde dietro i monti, mentre timidamente la luna compare dalla parte opposta? In questi attimi, l’atmosfera è magica, le acque sono spesso calde e il riflesso di tutte le cose che le circondano è fantastico.

Vi sembra banale? Immagino che molti di voi si saranno fermati qualche volta a guardare un tramonto o un’alba.

Per apprezzarli, però, e per trovare un equilibrio con questi eventi della Natura, la nostra mente deve essere sgombra dalle preoccupazioni  della vita, dagli affanni giornalieri e da quant’altro la possa distrarre.

Tutte queste distrazioni per la nostra mente, sono procurate dal “desidero”: desiderio di un buon lavoro,  desiderio di affermarsi, desiderio di avere una casa, desiderio di avere una casa più grande, desiderio di vincere, desiderio di essere meglio, desiderio di essere libero.

Il desiderio, silenzioso, è radicato dentro di noi, nato dalle interferenze familiari, sociali, religiose, politiche, ecc.

Ogni volta che seguiamo un ideale, un credo, un esempio, stiamo cercando di essere qualcosa di diverso da noi stessi, perché ci stiamo giudicando e desideriamo essere qualcosa di diverso, di migliore ovviamente, perché abbiamo appunto giudicato noi stessi e abbiamo preso come misura una cosa diversa. Noi dobbiamo essere la misura di noi stessi.

Purtroppo è la nostra educazione che ci spinge, fin da bambini, a diventare qualcosa di diverso da quello che si è. L’educazione radica in noi il “desiderio di”.

Ed è per questo che è molto difficile essere realmente liberi. Per esserlo dovremmo eliminare il desiderio dalla nostra vita.

Il desiderio di cambiare il nostro stato attuale diventa, dunque, un limite alla nostra libertà. Ed ho capito che non è semplice: solo una profonda conoscenza del “se”, senza giudicare il nostro essere, può indirizzarci sulla strada giusta.

Tu cosa ne pensi?

2 commenti:

  1. Ciao Antonio.
    Sto leggendo i tuoi post, anche quelli più vecchi, e mi sento di lasciare un commento a questo che non ti immagini quanto rispecchia una sensazione che ho dentro già da un po' di tempo.
    Di certo nella realtà di oggi è difficile smettere di affannarsi per quelli che sono i nostri desideri reconditi (o dichiarati), ma se già riuscissimo a distinguere le cose per le quali vale la pena affannarsi e quelle per cui non ne vale, potremmo già essere su una buona strada per trovare un po' di pace persa.

    saluti
    Loredana

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  2. Cara Loredana, spero tu li legga tutti.
    Il senso di questo post è proprio quello che dici tu.
    E' difficile cambiare radicalmente il modo di pensare e di agire, ma se pensiamo che sia impossibile, allora perdiamo in partenza.
    Condivido come proponi di affrontarlo.
    Un po' per volta e cominciando a scegliere tra le cose, concentrandosi su quelle più importanti.
    Del resto la filosofia orientale dei piccoli miglioramenti continuativi, ci insegna proprio questo: se non facciamo un piccolo passo per cominciare il viaggio, non ci avvicineremo mani alla nostra metà...

    Ciao, a presto

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