lunedì 19 ottobre 2009

Cominciamo ad organizzare le risorse

Un proverbio Giapponese dice che “Si può rimanere fermi in un fiume che scorre, ma non nel mondo degli uomini”.

Avevo già intuito che, farsi trasportare dal vento, poteva essere una comoda strategia per affrontare la vita, benché non lasciasse spazio alla nostra possibilità di scelta.

Ne ho avuto la conferma personale quando ho cominciato a dare una rotta alla mia nave. Il vento, spesso, appare forte, ma bisogna riuscire a dare le giuste virate per portarsi di nuovo in rotta. E’ così che vedo la mia vita adesso. Non posso aspettarmi di puntare dritto senza mai sbandare. Devo avere la coscienza del momento in cui il percorso sta deviando; solo così, riconoscendolo, lo posso raddrizzare. Per far ciò bisogna avere l’orientamento giusto e bisogna focalizzare l’attenzione sulle giuste risorse.

Qualunque siano le nostre intenzioni (leggere un libro, dimagrire, fare sport, imparare una lingua, migliorare le finanze, scattare delle foto ecc.) innanzitutto bisogna ritagliare il “giusto tempo”. Ritagliare il giusto tempo vuol dire definire esattamente il momento o l’arco temporale in cui svolgere quell’attività o quell’azione che vi farà cominciare il percorso verso il vostro obiettivo. Scriverlo e definirlo nella maniera più precisa possibile; dovrà essere il momento della giornata che state aspettando. Magari all’inizio potranno essere solo 20 minuti, ma quei 20 minuti devono esserci.

Definito il momento, la concentrazione dovrà spostarsi sul “giusto approccio mentale”. Senza un approccio mentale determinato non avremo la forza per affrontare il nostro momento. Il giusto approccio mentale si concretizzerà anche nel considerare, un iniziale errore di rotta, come un feedback, che ci aiuterà a migliorare la nostra guida. Ovviamente, determinato il momento e individuato il giusto approccio mentale, dovremmo essere abili a concentrare la “giusta energia”. Senza energia le nostre azioni non sono incisive; senza energia le nostre azioni non ci daranno feedback.

A rendere armonica e definita l’organizzazione delle risorse che sto considerando, vi sono, a corollario, le “convinzioni”: le convinzioni regolano il comportamento umano; le convinzioni limitano la nostra libertà di scelta. Se ci rendiamo conto che le nostre convinzioni ci stanno deviando dall’obiettivo o non ce lo fanno percepire come raggiungibile, dobbiamo cominciare a lavorare sulla loro rimodulazione, concentrandoci sulle convinzioni che ci danno impulso positivo e scacciando quelle che ci reprimono.

Come dicevo nell’”Inizio”, la conoscenza deve aiutarci a far comprendere le cose che amiamo fare. Solo se ci liberiamo dalle convinzioni tradizionali, a volte cieche, inculcateci dai nostri genitori, dai nostri insegnanti, dalla società, riusciremo a gestire consapevolmente le nostre risorse e ad utilizzarle per fare ciò che aiuta la nostra esistenza. Ovviamente non tutte le convinzioni, che abbiamo e che ci sono state “inculcate”, sono limitanti. Dovremo essere bravi a farne le giuste distinzioni.

Mi auguro che, gli argomenti che ho affrontato in questo capitolo, siano adattabili anche alla vostra esperienza di vita, in modo da darvi gli spunti giusti per cominciare a controllarli permettendovi di organizzare le vostre “imprese” personali. Non mancherò comunque di ritornare in maniera più approfondita su alcuni concetti, man mano che in questo cammino affronterò esperienze concrete, magari cogliendo lo spunto anche dal vostro contributo…

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