venerdì 30 ottobre 2009

Reti Sociali (social network)




Un concetto sul quale mi sono soffermato e che ritengo di affrontare, anche se in maniera abbastanza snella, è quello di “rete sociale”, la cui definizione più comune che si può trovare su internet è la seguente:

“Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Le reti sociali sono spesso usate come base di studi interculturali in sociologia e in antropologia.”

Per cui, è facile intuire che, alla base di una rete sociale, vi è la persona. Quello che, però, avviene attualmente, nel pensiero comune ed in particolare nell'uso del termine social network, è che non si ha più ben presente che una rete sociale è storicamente e diffusamente una rete fisica.

Fondamentalmente, la confusione che si fa, è quella tra "Social network" (oggetto di studi sociologici) e "Social network services" (ovvero Facebook, LinkedIn, Twitter ecc.)

Il fenomeno dei Social Network è nato negli Stati Uniti e si è sviluppato attorno a tre grandi filoni tematici: l’ambito professionale, quello dell’amicizia e quello delle relazioni amorose (i tre grandi driver della vita).

Il “social network” è la rete delle relazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della nostra vita.

E’ una rete virtuale che Internet può “materializzare”, organizzandola in una “mappa”, che ordina i contatti in base alla tipologia di rapporto che ci lega a ciascuno di loro, consultabile da persone preventivamente autorizzate, che si può arricchire di nuovi contatti, facilitando, oltre all’interazione virtuale, la promozione dei rapporti interpersonali reali. Ed infatti, è grazie invece ai social network services che possiamo finalmente ampliare e gestire al meglio le nostre relazioni personali e professionali, fino ad arrivare a trovare una babysitter affidabile, una persona con gli stessi interessi professionali, un avversario per il tennis o un elettricista capace ed economico, proprio in virtù del nostro network di contatti “fidati”.

Tutti sappiamo come funziona e tutti sappiamo che è possibile ampliare i contatti in maniera esponenziale in modo da trovarci ad allargare la nostra cerchia di amici (amici dei nostri amici e così via). Idealmente, e su questo punto voglio invitare a riflettere, si può arrivare a comprendere tutta la popolazione del mondo, così come prospettato nella “teoria dei sei gradi di separazione” proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy (in un racconto breve intitolato Catene) e testata empiricamente nel 1967 dal sociologo americano Stanley Milgram (Sei gradi di separazione).

Recentemente, ne è stata dimostrata la validità anche su Internet, dai ricercatori della Columbia University

Per concludere non posso che invitarvi a riflettere sulla capacità, di tali strumenti di “facilitazione delle conoscenze”, ad aumentare il “numero” dei rapporti e delle relazioni (contatti) a scapito della “robustezza” ed “intensità” degli stessi, tanto sentite e testate nelle “confraternite, club, clan, equipe, tribù” tanto diffuse una volta.

Troverete, se vi interessa, nelle pagine linkate una descrizione di alcune caratteristiche e alcuni limiti individuati da Rosen per le reti sociali (i 10 principi delle reti sociali) tra le quali, alcune danno supporto a queste riflessioni, altre, invece, valorizzano le relazioni “deboli”. Infatti, i ricercatori hanno  evidenziato come tali strumenti alimentano le relazioni deboli, che si possono quantificare passando attraverso la seguente definizione dei livelli di legame:

- Legame stretto (amici stretti e parenti): 11-12 persone in media (i nomi delle persone la cui morte sarebbe un grosso trauma)
- Legame intermedio: persone con cui non sareste imbarazzati ad unirvi per bere qualcosa insieme senza essere stati invitati a farlo, se vi capita per caso al bar. 150 sembra essere il numero massimo di persone con cui possiamo intrattenere un rapporto autenticamente sociale.
- Legame debole: i conoscenti, persone che conoscete ma a cui non vi sentite particolarmente vicini, che sembrano essere mediamente tra i 500 e i 1500
 
(e fischiatemi se tale classificazione non si avvicina molto alla realtà)

Inoltre potrete leggere anche una diversa visuale della teoria dei sei gradi di separazione.



Cosa ne pensate voi?

2 commenti:

  1. Ciao Antonio.
    Sono in parte d'accordo con il fatto che questi strumenti non garantiscano che alla fine ci sia il vero legame umano, ma non è da negarne il vantaggio di averne favorito altri che non avrebbero potuto instaurarsi se non così.

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  2. Hai ragione ed in effetti se da un lato la base delle relazioni, e cioè la persona, non è più l'elemento iniziale (anche se è comunque indispensabile) dall'altro, la velocità con cui si propaga il "gruppo sociale" è molto alta, con i vantaggi e gli svantaggi che tale velocità può comportare sulla qualità delle relazioni. Per cui, come ogni cosa, va usata leggendone (e comprendendone) le avvertenze... ciao

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