mercoledì 19 maggio 2010

L’etica: il valore che non trovi nei bilanci delle aziende (preludio).


Da ciò che ho scritto finora, spero sia emerso il mio particolare interesse per la scoperta della dimensione sociale dell’uomo rispetto al contesto ambientale che si trova a vivere nelle nostre città ed in tutto il mondo civile.

Tutto quello che ho scritto nasce da riflessioni sui diversi aspetti che portano l’uomo alla scoperta della “verità”, confrontando, volta per volta, tali riflessioni con i miei approfondimenti personali e soprattutto con i pensieri di altre persone che, come me, sentono il bisogno di avere più consapevolezza circa il senso della nostra esistenza.

Di certo gli argomenti che ho trattato hanno avuto a volte un carattere molto impalpabile; altre volte un carattere molto concreto e direttamente correlato alla realtà che viviamo giorno per giorno, in tutti i suoi aspetti e problemi.

Ciò mi ha portato ad un confronto diretto con altre persone.

Spesso mi sono fermato a discutere con un mio collega e amico, Gaetano, che, forse prima di me, ha cominciato un viaggio non alla ricerca di una risposta ai problemi della vita, ma alla ricerca dei propri interrogativi rispetto alla vita, al fine di averne maggiore consapevolezza.

Certamente abbiamo constatato che il sentiero battuto non è lo stesso, ma più volte ci siamo incrociati nel nostro cammino e abbiamo trovato punti di incontro pur provenendo da diverse parti.

Uno degli argomenti che ha spesso riempito le nostre discussioni è quello dell’etica.

In particolare abbiamo spesso discusso delle aziende (che rappresentano un centro di incontro di particolare valore sociale) e delle strutture organizzative che secondo noi potevano dare maggior valore alle persone ed in tal modo dare, in maniera indiretta, maggior valore alle aziende stesse.

Gaetano, di formazione aziendale come me, è stato nel tempo particolarmente affascinato dall’aspetto etico e sociale delle organizzazioni produttive.

E così da tempo “annota storie, raccoglie stralci di articoli di quotidiani, sintetizza scritti di studiosi ed esperti, prende atto di esiti di ricerche ed indagini”.

Tutto questo materiale è stato raccolto, sintetizzato e rielaborato, trasformandosi in un saggio che, una nota casa editrice, ha deciso di pubblicare (ovviamente se lui lo riterrà opportuno potrò darvi i riferimenti più precisi per poterlo individuare in libreria).

Di certo, dopo che l’avrò letto, esprimerò i miei personali interrogativi che il saggio mi avrà stimolato.

Vi riporto di seguito ciò che Gaetano ha scritto nella mail con la quale mi invita alla presentazione del libro, che avverrà sabato prossimo a Sorrento (NA):

“Credo che la moderna  società sia  giunta ad un punto critico. Il sistema globalmente inteso non riesce più a soddisfare in senso biologico, psicologico, economico e sociale l’attuale modus operandi. Ecco perché ho deciso di fare qualcosa, di dare il mio modesto contributo. L’ho fatto a mio modo  schierandomi  con tutti coloro che come me immaginano e desiderano uno sviluppo dell’uomo più sano ed armonioso.”

Inoltre, riporto la frase che lui estrae come sintesi del suo lavoro:

(…) un nuovo modo di concepire l’impresa, non più come una mera operazione lucrativa bensì come un’esperienza avvertita e vissuta da tutti (…)

Ci tenevo a presentare questo lavoro, non solo per l’argomento trattato, ma anche per il fatto che chi acquisterà questo libro contribuirà  ai programmi medici umanitari internazionali di Operation Smile Italia Onlus www.operationsmile.it  associazione di utilità sociale  operante a favore dei bambini in difficoltà a cui l’autore, il mio collega e amico Gaetano, ha voluto devolvere i suoi diritti di autore.

3 commenti:

  1. Ciao!
    Sono molto incuriosito dal "nuovo modo di concepire l’impresa, non più come una mera operazione lucrativa bensì come un’esperienza avvertita e vissuta da tutti"...
    Credo sia molto difficile per l'impreditore far affezionare i propri dipendenti all'azienda e al progetto, certamente e' piu' facile affezionarsi alle persone e ai valori.
    Mettendosi nei panni degli imprenditori, occorrerebbe saper mettere al centro l'Uomo e i suoi bisogni.
    Mettendosi nei panni dei dipendenti, bisogna sapere che l'imprenditore cerca sempre di fare l'interesse della propria "creatura" e che non si può mai delegare a terzi la soddisfazione dei propri bisogni (o peggio ancora, dei propri sogni).

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  2. E' un argomento che riguarda tutti, perchè tutti sono parte (in maniera diretta o indiretta) del sistema azienda.

    Di certo sono curioso di vedere con quali spunti ci lascerà il lavoro di Gaetano, ma da subito posso affermare, per mia opinione personale, che non si tratta di mettersi nei panni degli altri, quanto di concepire un diverso ruolo dell'azienda e dei suoi componenti nell'ambito dello sviluppo sociale delle comunità...

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  3. E' certamente un punto di vista interessante.
    Complimenti per la sua scelta di devolvere i diritti d'autore in beneficenza!

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