domenica 2 maggio 2010

Fobie e cattivi comportamenti: trappole della mente




Ci sono aspetti della nostra personalità e del nostro carattere dei quali faremmo volentieri a meno.

Pensate a quando rabbrividite alla vista di un serpente o di un ragno, oppure quando siete ad un’altezza elevata e, guardando verso il basso, vi manca il fiato; allo stesso modo di chi si sente soffocare in ambienti chiusi. Di certo vivremmo meglio se tali circostanze non ci infastidissero.

Allo stesso modo ci sono degli atteggiamenti o degli automatismi che generano alcune nostre azioni o comportamenti (sostanzialmente sto parlando dei vizi) per i quali sentiamo disagio, ma per l’eliminazione dei quali siamo “bloccati” e non riusciamo ad evitarli, almeno nelle loro espressioni automatiche.
Sto parlando di chi, preso dalla gola, non riesce a non mangiare molto cioccolato o cibi molto grassi e dannosi per l’organismo; per non parlare di chi fuma, ma vorrebbe smettere e di chi mangia le unghie e si odia per questo. Ovviamente, l’elenco di questi vizietti o cattivi comportamenti (ammesso che chi li compie ne riconosca il carattere dannoso e ne rifiuti le conseguenze) può essere lungo.

I due gruppi di problemi, che possiamo identificare come fobie e cattivi comportamenti, rappresentano per la nostra mente delle vere e proprie trappole che ci bloccano e non ci fanno comportare in maniera normale in determinate circostanze.

Per chi ha la volontà ed il desiderio di cancellare alcune forme di questi fastidi, vi è da comprendere se vi sia un modo o una strada da percorrere e capire come imboccare tale strada.

Come detto sopra, però, vi deve essere innanzitutto la lucidità per riconoscere tali “inconvenienti” ed essere consapevoli che sono un problema che ci da fastidio. Senza questo presupposto, tutto quello che si potrà dire di seguito è inutile e superfluo.

Per le forme non particolarmente acute, cioè quelle che non possono essere ancora definite malattie mentali, per le quali ovviamente è bene mettersi nelle mani di un professionista, vi è una strada che è possibile anche percorrere da soli, pur dovendo essere molto convinti delle risorse della nostra mente.

La PNL (Programmazione Neuro Linguistica), è un’espressione che sintetizza una serie di tecniche psicologiche che si basano sul presupposto che sia possibile influire sul comportamento di una persona utilizzando il linguaggio come strumento di manipolazione neurologica. Il linguaggio deve essere inteso come flusso di parole, rumori, immagini, odori, sensazioni tattili.

Dal punto di vista teorico, per la PNL, i due elementi (fobie e cattivi comportamenti) sono ben distinti in quanto hanno quasi sempre elementi scatenanti differenziati.

Infatti, mentre le fobie sono legate ad un’esperienza spiacevole della quale abbiamo incorporato una forte emozione negativa, i cattivi comportamenti derivano, invece, da meccanismi del nostro inconscio e pertanto non possono essere collegati ad elementi concreti come evento scatenante.

Dal punto di vista pratico, però, la PNL propone un modo per attenuarli o superarli che passa per la stessa via.

In questo post non voglio descrivere il dettaglio degli esercizi che, in diverso modo, hanno proposto diversi autori, personalizzando le tecniche, ed ai quali vi rimando se l’argomento può essere di vostro interesse.

Del resto, oltre agli esercizi proposti dagli autori che, in maniera esplicita o implicita, hanno parlato di PNL, ho potuto riscontrare un filo conduttore simile anche in autori (o personaggi) che hanno rivolto le loro ricerche e le loro riflessioni su un piano spirituale, percorrendo quindi una strada diversa, ma con un orizzonte comune: la conoscenza profonda dell’uomo!

In questo post voglio quindi, semplicemente, trasferire il concetto che vi sono alcuni blocchi della nostra mente che non sono blocchi insuperabili. Siamo noi a volte che diamo forza a tali blocchi, anche semplicemente con espressioni del tipo “non ho le capacità per farlo”, “non è una cosa alla mia portata”, “credo che non riuscirò mai a risolvere questo problema”.

Ciò non vuol dire che, recitando una formula, tali blocchi spariscano, ma semplicemente che ci sono blocchi creati, in maniera conscia o inconscia, dalla nostra mente e pertanto la nostra mente ci può aiutare a superarli.

Alcuni di tali blocchi possono anche essere superati da soli, con l’impegno e la consapevolezza, cercando di assimilare alcuni metodi abbastanza semplici o cercando di comprendere il meccanismo con cui la nostra mente ha funzionato nel momento in cui li ha creati.

Pensate che vi sono alcune persone che, senza aver mai letto di PNL, riescono ad innescare nella propria mente quei meccanismi che li aiutano a risolvere le proprie ansie.

Ciò non vuol dire che tali persone siano più intelligenti o abbiano una struttura neurologica superiore alla media.

Sono riusciti semplicemente ad innescare le giuste leve nella propria mente, magari facendo soltanto “un salto di consapevolezza”.

L’efficacia di tali metodi sarà, dunque, direttamente proporzionale alla vostra convinzione di avere tutte le risorse sufficienti per riuscire.

In ogni caso, dando per scontato che avete affrontato i vostri problemi con la dovuta serietà e convinzione, tali tecniche potranno farvi capire anche solo che, il vostro fastidio personale, è tale da richiedere l’intervento di un professionista o che la vostra dedizione è sufficiente al superamento dello stesso.

Per quanto mi riguarda, senza applicare particolari tecniche o metodi, sono riuscito ad avere un generale cambio di alcuni miei punti di vista che prima, idealizzandoli, ritenevo dei punti fermi della mia personalità. Oggi non lo sono più e non ho più voglia di avere punti fermi.

Ho imparato che tutto può cambiare se tale cambiamento è inteso come cambiamento dei nostri atteggiamenti che mascherano il nostro vero carattere e la nostra vera personalità. Ciò potrà comportare un miglioramento del rapporto con se stessi e con gli altri, in quanto si avrà più consapevolezza della propria “dimensione sociale.

Per quanto riguarda l’aspetto più pratico, sono riuscito a scacciare qualche cattivo comportamento che mi infastidiva.

Per il resto sto cercando di capire se in futuro potrò aver bisogno di un professionista! ;)

L’unica cosa che ci tengo a consigliarvi, a prescindere da quale sarà la strada che deciderete di seguire, è di non tenere dentro di voi i blocchi che la mente ha creato, ma di tirarli fuori, di affrontarli: non solo avrete la possibilità di liberarvene, ma la loro espulsione influirà in maniera positiva su tanti altri aspetti della vostra personalità e del vostro carattere!

6 commenti:

  1. Ciao, trovo l'argomento molto interessante!
    Personalmente credo che il presupposto di base per superare i propri limiti sia cominciare ad AGIRE, superando le proprie barriere legate alle insicurezze.
    La maggior parte di noi (me compreso) e' troppo impegnata a ricercare certezze e sicurezze, ma probabilmente il paradosso e' che siamo sicuri nel momento in cui riusciamo a vivere serenamente anche le nuove avventure...
    In altre parole, basterebbe innamorarsi dell'insicurezza e tutto sarebbe più semplice

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  2. Eh si, senza azione i blocchi restano nella nostra mente...

    Sulla questione delle certezze che gli uomini cercano continuamente ci sarebbe da scrivere un post a parte (e non escludo di farlo)... ogni desiderio raggiunto ci da consapevolezza di non essere felici e così ne cerchiamo un altro: in questo modo cerchiamo la certezza della felicità in cose materiali che non potranno mai darcela....

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  3. La felicita' dovrebbe essere nel viaggio, non nel raggiungere la meta.
    Sapere che si sta facendo la cosa giusta, che si vide nel posto giusto al momento giusto è forse gia' la felicità.
    Aspetto il prossimo post sull'argomento!

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  4. Anche se ritengo che non è sempre facile, si può riuscire a superare alcune barriere della mente.
    Il problema è che le persone non sempre riescono a guardarsi nello specchio e ad osservarsi per quello che sono, andando al di la dell'aspetto fisico riflesso.
    Le persone dovrebbero imparare a guardarsi dentro, ci vorrebbe uno specchio per l'anima.
    Solo in questo modo è possibile individuare e riconoscere il priprio problema personale e solo in questo modo si può cominciare (qualunque sia la tecnica) a fare qualcosa per superarlo.

    Saluti a tutti

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  5. Salve.


    Mi fa piacere che hai affrontato questo argomento in quanto non sempre si da la dovuta attenzione a tanti piccoli fastidi che, alla lunga, possono diventare dei problemi seri.. soprattutto quando (ed io ne so qualcosa) compromettono in parte o in tutto il rapporto con le altre persone.
    Infatti io, pur essendo una persona normalissima, in alcune situazioni non riesco a controllarmi e reagisco in maniera spropositata rispetto alla circostanza.
    Potrai capire che, se una persona non mi conosce bene, penserà che sono una squilibrata anche se poi, tra me e me, mi rendo conto che ho reagito in base ad un impulso del momento ed in maniera eccessiva.
    Sto lavorando da sola ed in maniera piuttosto istintiva su questo mio problema e devo dire che pur dovendo fare fatica a tenere dentro i miei istinti, le mie reazioni in diverse situazioni sono decisamente più pacate.
    Appena riesco dovrò dare uno sguardo a qualche testo di PNL, magari sto applicando qualche tecnica e non lo so!


    Ciao e a presto

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  6. Per Anonimo:

    se pensi alla felicità come la meta del viaggio, allora vuol dire che la felicità ci manca e la stiamo ricercando; se viaggiamo senza pensare alla meta (come dici tu), forse stiamo vivendo la felicità anche se non ce ne rendiamo conto.

    Per Giovanni:

    il concetto che esprimi è alla base dei miei ragionamenti: la conoscenza profonda di se stessi ci aiuta a vivere meglio il rapporto con se stessi e il rapporto con gli altri.

    Per Lisa:

    Complimenti!
    Se hai imboccato da sola la strada giusta, forse non ti sarà necessario leggere alcun libro.
    Se comunque ti va, puoi scrivermi così ti posso consigliare qualcosa di quello che ho letto io.

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