lunedì 31 maggio 2010

Vita da Facebook.




Vi voglio raccontare un breve episodio che può fare da corollario al mio precedente post sulle Reti Sociali.

In particolare, partendo da quest’episodio, voglio soffermarmi sul valore che, strumenti come Facebook, stanno acquistando nella vita di tutti noi. Cioè, non voglio di certo fare le solite sterili critiche che si sentono in giro, ma voglio guardare meglio agli effetti, in maniera soft, sulla nostra vita sociale che i social network services stanno avendo (così come nel tempo hanno avuto i loro effetti la televisione, i cellulari e tante altre tecnologie di cui si è detto bene e male al tempo stesso).

Un giorno, circa un mese fa, incontro un mio amico che vedo quasi tutti i giorni e subito mi rendo conto, osservando il suo viso scuro, che qualcosa non andava.

Premetto che si tratta di un ragazzo brillante che sa godersi la vita concreta e che, mi va di dirlo, riscuote anche un certo successo nel gentil sesso.

Come tutti ha un account su Facebook al quale dedica un tempo medio giornaliero sicuramente nella norma. Ha moltissimi contatti e per non trascurare i suoi rapporti ha con se uno smartphone che gli consente di essere sempre connesso alla sua rete di amici.

Quando gli chiedo: “cosa c’è?”, lui mi risponde in maniera stupita ed al tempo stesso apparendo un po’ scosso, “mi hanno disattivato l’account di Facebook!”.

Ebbene, da un giorno all’altro, in maniera del tutto improvvisa e senza possibilità di replica, il mio amico “non esisteva più”. Mesi e mesi di sviluppo del suo account con la creazione di una rete di rapporti molto ampia ma ben selezionata, foto, pagine, e tutte le altre impostazioni del suo account, si erano volatilizzate!


Come ho detto, lui è un tipo che “sap’ campà!” (tradotto “sa vivere”), per cui di certo dava il giusto peso relativo a tale rete, ma tale rete rappresenta, appunto, una piccola parte della nostra vita. Pensate alla vostra auto: oggi ce l’avete, domani non ce l’avete più, la vita continua, ma sentite che vi è mancato qualcosa (non solo economicamente intendo); pensate ad una giacca che per caso lasciate in treno: la vita continua, ma eravate molto affezionati a quella giacca e per qualche giorno ci penserete su con un po’ di amarezza. Quel bar dove ogni mattina vi fermavate a prendere il caffè e nel quale scambiavate quattro parole con il proprietario, ha chiuso: di certo troverete un altro bar, ma qualcosa vi mancherà almeno per i primi tempi.

Quindi, dando il giusto valore alle cose, senza sopravvalutazioni, il mio amico si è trovato “a piedi da un giorno all’altro”.

Il concetto sul quale lui però non poteva smettere di pensare e sul quale gli rimaneva la più grande amarezza, era il motivo per cui era stato “bannato”: cioè vi era stato un motivo (o anche nessun motivo) per cui i gestori avevano deciso di cacciarlo fuori.

Lui diceva: “io non ho fatto niente e non ho avuto nessun avviso sul fatto che per sbaglio stavo avendo qualche comportamento che non andava bene”.

Sta di fatto, lui mi ha detto, che nel regolamento che si accetta all’atto dell’iscrizione si può essere (sintetizzo il succo) “cacciati fuori ad insindacabile giudizio dei gestori” (io cominciai a leggerlo, ma se si va fino in fondo non ci si iscrive più).

Quindi, così come potrebbe essere giusto dire che “fa male stare molte ore davanti alla televisione” e che, però, “forse alcuni non riuscirebbero a vivere senza”, quello che voglio di nuovo dire è che strumenti come facebook hanno tantissimi vantaggi ed hanno favorito il riallacciarsi di rapporti che senza tali strumenti si sarebbero persi nel tempo, ma bisogna affrontare questa realtà senza identificarsi con essa.

Cioè noi siamo soggetti con un corpo e con una mente, tutto il resto ci permette di sfruttare le nostre risorse personali (fisiche e mentali).
Ma non dobbiamo fare l’errore di identificarci con i nostri strumenti, altrimenti si rischia di avere contraccolpi come quello che ha avuto il mio amico (benché come detto lui è un tipo che la realtà concreta la sa vivere bene).

Inizialmente, avevo pensato di aderire all’invito che gira in rete di abbandonare Facebook il giorno 31/05/2010, sfruttando la protesta per il rispetto della privacy come un pretesto per capire la sensazione che aveva provato il mio amico (anche se la causa di oscuramento sarebbe stata diversa), e simbolicamente il fatto che coincidesse con il mio compleanno mi affascinava particolarmente.

Alla fine ho pensato che forse ciò non era necessario e sarebbe stato comunque un gesto forzato, in quanto spero che, l’episodio raccontato, abbia fatto esperienza per me (come l’ha fatta per il mio amico) e mi abbia aiutato a definirne meglio, per quanto mi riguarda, i limiti e le opportunità di tale strumento, facendomi capire ancora una volta quanto sia importante non staccarsi troppo dalle reti fisiche, o quantomeno non sostituire i momenti classici di incontro, con l’incontro su Facebook!!

Per cui aspettatevi sempre di persona gli auguri  per il vostro compleanno da chi ve li ha sempre fatti di persona (rallegratevi se non saranno diminuiti rispetto all’anno prima).

Chi vi ha sempre telefonato per farli, magari questa volta approfitterà per farveli su Facebook.

In più avrete gli auguri di alcune persone, con le quali si è più o meno legati, ma con le quali non vi è l’abitudine di chiamarsi in occasione di questi eventi, anche perché, benché magari vi sia una certa frequentazione (o ci si è semplicemente conosciuti su Facebook), non sono così in confidenza con voi da conoscere la vostra data di nascita.

Infatti Facebook, con la “condivisione dei vostri dati personali”, tra cui, se l’avete indicata, la vostra data di nascita, potrà segnalare a tutti i vostri amici che è il vostro compleanno, dando anche a chi non lo sapeva la possibilità di farvi gli auguri e di creare quindi un momento per ricontattarsi e magari, perché no, chiamarsi per bere qualcosa insieme.

Per quanto mi riguarda molte delle persone a cui tengo mi hanno fatto gli auguri di persona (sono anche le persone a me fisicamente più vicine) ed  alcuni mi hanno telefonato piuttosto che scrivere su Facebook. Ovviamente sono molto contento per chi mi ha lasciato gli auguri sulla bacheca o nella mail di Facebook, visto che, come ho detto, è un’altra possibilità.

Del resto, avevo un rapporto non molto frequente con Facebook, che si è però un po’ incrementato quando anche io ho comprato uno smartphone (per esigenze diverse ovviamente). Infatti, viene naturale quando si aspetta ad un appuntamento, quando si fa una pausa o in qualsiasi altro momento di relax, toccare sull’icona con la “F” per condividere magari un articolo appena letto o per commentare la foto di un amico…. e in giorni come  questo per ringraziare per gli auguri ricevuti (anche se oggi ho lavorato un po’ di più degli altri giorni e sono rimasto un po’ indietro)….

Per concludere vi starete chiedendo come è andata a finire la storia del mio amico.

Ha riattivato un nuovo account e sta ricostruendo la sua rete di amicizie virtuali, ma sta anche dedicando molto più tempo agli amici, visto che (prima di riattivarsi) ha ricevuto molte chiamate da persone che da un momento all’altro non riuscivano più a trovarlo su Facebook!!!

4 commenti:

  1. E' capitato anche ad un mio amico che aveva fatto richiesta di amicizia insistente ad una ragazza che probabilmente l'ha segnalato ed alcuni giorni dopo è stato disabilitato.
    Per questo anche azioni che magari fate abitualmente possono essere la causa della cancellazione ed il fatto che nessuno vi ha mai segnalato per quell'azione non significa che ad un certo punto qualcuno non possa farlo e, nel caso di richiesta insistente di amicizia, è appunto prevista la disabilitazione dell'account.

    Ciao a tutti!

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  2. come in qualsiasi settore della nostra vita occorre dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione senza eccedere.

    Facebook mi ha dato la possibilità di condividere idee e passioni che normalmente non condivido con gli amici Reali, e mi ha fatto anche conoscere persone in gamba la cui amicizia reale sarebbe sicuramente da me gradita.

    per cui diamo il giusto peso a tutte le aree della nostra vita senza tralasciarne altre.

    Ciao Antonio!

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  3. Giusto Roberto, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione ma con moderazione! Ciao!

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