martedì 28 febbraio 2012

Anno Ultimo o Anno Primo?


 
Oramai sembra quasi esorcizzata la paura per la preannunciata “fine dei tempi” che dovrebbe verificarsi nel dicembre dell'anno in corso. Infatti, se si vogliono prendere come punto di riferimento le misurazioni delle ere dei calendari Maya, nel Tempio delle Iscrizioni (sito sacro per il popolo mesoamericano) si possono rilevare date che vanno ben oltre il 21 dicembre 2012. Una di queste, ad esempio, fa addirittura riferimento al 21 ottobre 4772!

Del resto, catastrofi non generalizzate, che ogni giorno accadono davanti ai nostri occhi, si susseguono con un ritmo non più controllabile e sono legate a problemi del nostro ecosistema la cui causa siamo sempre e soltanto noi!

Di certo, quanto ipotizzato con alcuni amici, circa un anno fa, e cioè che, l'epilogo della pseudo-crisi che stiamo attraversando, come fine di un'era, si sarebbe prima o poi potuto avere con un collasso finanziario del sistema – inteso come collasso del concetto di moneta di scambio nelle transazioni commerciali, che vanno a coinvolgere in ultima analisi la vita delle famiglie e delle persone – potrebbe essere più facilmente ipotizzabile in questo momento.

Devo però dire che, benché non possa affermare di essere particolarmente contento per come stanno avvenendo i cambiamenti in atto, non mi sento particolarmente preoccupato per la sorte dell'umanità. Anzi, per quella che è la mia visione dei prossimi anni, potrei rievocare lo spirito dei Maya che accoglievano sempre in maniera positiva l'avvento di una nuova era, nonostante dovesse comportare una profonda spaccatura con quella precedente.

Quello che voglio in pratica dire è che, se riusciamo a comprendere la direzione pratica per risolvere da soli le nostre difficoltà (senza che vi siano entità nazionali o sovranazionali che la impongano), riusciremo ad adattarci al cambiamento in corso senza però subirlo. Non dobbiamo dare per scontato sacrifici insostenibili imposti da qualcuno per far salire al potere un "nuovo ordine mondiale" (espressione utilizzata per soddisfazione della grande massa dei complottisti), ma dobbiamo prevenire i problemi annullando per noi e per i nostri figli gli effetti “nocivi” di tali sacrifici. L'unico modo per fare ciò è trovare giorno per giorno sempre nuove strade per essere sempre meno dipendenti dal sistema di cui facciamo parte, benché sia difficile esserne completamente fuori.

In definitiva, per completare con una metafora venuta fuori da una chiacchierata di alcuni giorni fa con un amico, vedo questo periodo come un grande imbuto capovolto nel quale tante particelle frenetiche si dimenano per incanalarsi in una stretta salita. Molte di queste particelle si disperderanno, ma quelle che riusciranno, anche con sacrificio, a vedere la via d'uscita della strettoia, potranno accedere ad un livello superiore (un upgrade) della propria vita nel quale si schiuderanno numerose possibilità. Si dovrà solo avere l'umiltà e la voglia di mettere in discussione i punti fermi che ci hanno guidato fino ad ora.

(Inoltre, vi prego di non farvi prendere dalla psicosi collettiva sulla quale molti hanno costruito e stanno ancora costruendo business milionari).

2 commenti:

  1. Credo che occorra attraversare il momento difficile mettendo in discussione i capisaldi che finora hanno giustificato le nostre scelte.
    Il mondo sta cambiando e son d'accordo con te che ne usciremo senz'altro meglio di come stiamo vivendo ora.
    Il mondo ha bisogno di una nuova TEORIA ECONOMICA, perche' quelle di Keynes e Marx non vanno piu' bene!
    Con l'augurio di essere tra quelli che supereranno l'imbuto :-), buona giornata!

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    1. Grazie per l'augurio, io mi sto già dimenando!!

      Per quanto riguarda il cambiamento importante dell'Economia, mi basterebbe riscoprire, piuttosto che una nuova teoria, l'originario significato di questo termine (vedi l'etimologia di Economia: "governo della casa") senza le estensioni che la storia gli ha dato!!!

      In bocca al lupo!!

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