venerdì 2 luglio 2010

Conti di deposito vs titoli di Stato a breve termine (BOT). (Nuovo contributo)


Approfitto di un articolo de Il Sole 24 Ore per fare una piccola integrazione al mio post del 15 Giugno 2010 nel quale ho cercato di illustrare le variabili da considerare quando si fa un confronto tra due semplicissime forme di investimento e cioè i Conti di Deposito e i BOT.

L'articolo, che vi consiglio di leggere insieme al mio post, parte da alcune considerazioni sui bassi rendimenti dei BOT per poi passare in rassegna le proposte sui Conti di Deposito di alcune Banche.

Le avvertenze sono sempre le stesse e cioè: confronto basato su tutti gli elementi che vanno a comporre il rendimento finale e sui vincoli legati alle diverse offerte (sia vincoli temporali sia vincoli in termini di condizioni accessorie).

Buona lettura

2 commenti:

  1. Ciao,

    posso fare una considerazione? Ma in epoca di crisi delle Nazioni, è più rischioso investire sulla solvibilità in una banca (europea) oppure sulla solvibilità di uno Stato europeo?
    Sarebbe interessante un post in merito...

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  2. Come in tutte le scelte di investimento non vi sono elementi univoci che possono fugare ogni dubbio.

    In un precedente post avevo linkato questo articolo (http://www.ilsole24ore.com/art/editrice/2010-06-05/ecco-perche-speculazione-attacca-080500.shtml?uuid=AYzPFBwB) de il sole 24 ore che segnalava come le banche aveveno avuto indicazioni dai risk manager di non comprare più i titoli di stato del sud europa (dagli un occhiata per farti un'idea di come stanno cambiando le cose).

    Premetto che non investo sui titoli finanziari in quanto sono soggetti a forti oscillazioni che molto spesso dipendono da nuove normative o da altri fattori che non hanno semplicemente a che vedere con i loro bilanci.

    Allo stesso modo non investo in titoli di stato o in società che prestano servizi di pubblica utilità.

    Quindi ti sarai fatto un'idea di come la penso al riguardo.

    Faccio comunque la considerazione che, in un sistema in cui ad ogni modo le banche sono sovraesposte nei confronti degli stati; dove ad ogni modo le banche godono di benefici statali legati alla salvaguardia del sistema bancario (leggi salvabanche); non vi può essere un rischio che contraddistingue nettamente i due sistemi, ma un rischio che coivolge banche e stati un un'unica partita.

    Per cui non vi può essere un risposta generalizzata. Si deve fare distinzione rispetto al caso concreto: se compri i titoli di stato tedeschi, vi sarà un rischio molto inferiore rispetto a quelli italiani o spagnoli o portoghesi (non parliamo dei greci). Però questo minor rischio incide certamente sui rendimenti, infatti i titoli di stato tedeschi sono quelli con il rendimento più basso.

    Stesso discorso vale per le banche...

    Spero di averti dato qualche indicazione utile.

    Saluti

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