mercoledì 20 ottobre 2010

Osservare il Mondo Interiore



“Chi sei?” è la domanda più difficile alla quale dare una risposta vera e consapevole.

Può sembrare semplice definire il proprio essere nella società e nelle relazioni con gli altri, ma è altrettanto semplice comprendere che sarebbe una descrizione di se stessi che non dice tutta la verità.

Conoscere il nostro Mondo Interiore è il modo più naturale per mettere ordine alla confusione che i sentimenti, le emozioni, gli impulsi e le credenze, generano nella nostra vita. Il nostro Mondo Interiore, infatti, determina il nostro Stato (cioè la nostra forma mentis e le nostre emozioni), la nostra fisiologia (cioè il linguaggio del nostro corpo) e le nostre azioni (cioè il nostro comportamento). Questi elementi interagiscono tra di loro e tra di loro si influenzano. Per cui risulta di vitale importanza fermarsi e chiedersi: Come sto in questo momento (lo stato)? Cosa sto comunicando con il mio corpo (la fisiologia)? Che tipo di comportamento sto assumendo e quali messaggi verbali sto trasmettendo (le azioni)? Cioè dovremmo sforzarci di comprendere il nostro Sistema Interno di Comunicazione.

Per fare questo avremo bisogno di risvegliare l’osservatore interno fermandoci sempre più spesso a fare queste domande a noi stessi. Tutte le informazioni che riceviamo dall’esterno, infatti, vengono elaborate dal nostro Sistema Interno di Comunicazione che, attraverso una serie di regole e filtri, ci dà una rappresentazione interna della realtà che è composta da immagini, sentimenti, suoni, odori e sapori. In questo modo possiamo renderci conto che abbiamo delle regole e dei filtri che influenzano le nostre rappresentazioni della realtà. Per questa strada dobbiamo sforzarci a capire che le regole ed i filtri della nostra mente non sono elementi fissi, ma sono stati creati dall’esperienza. Osservando questi elementi del nostro Mondo Interiore possiamo riconoscerli e possiamo cambiarli. Potremo cambiare, così, il modo di interpretare la realtà esterna ed essere capaci di cambiare il nostro Stato, la nostra Fisiologia e le nostre Azioni per migliorare le interazioni con il mondo esterno.

Nei primi anni della nostra vita (da bambini) non vi sono ancora regole rigide nella nostra mente e i filtri comunicativi non sono affatto sviluppati. Per cui il modo di essere dei bambini è quello che si avvicina di più al reale essere interno. Lo Stato, la Fisiologia e i Comportamenti sono espressione di una mente ed di uno spirito non inquinato dai condizionamenti esterni.

Ancora una volta i bambini sono i nostri migliori maestri nel farci capire che, il nostro essere e il nostro agire, è influenzato da regole e da filtri. Questi ultimi non sono altro che i mezzi con cui l’uomo semplifica l’infinitamente vario mondo in cui viviamo.

1 commento:

  1. Credo siano fodamentali soprattutto le domande che ognuno di noi si pone.
    Con le "giuste domande" forse si riescono a trovare le "giuste risposte": è un lavoro che dura tutta la vita... ed è questa la parte migliore!

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