sabato 31 dicembre 2011

Vento di Cambiamento



Il Cambiamento è come un vento che attraversa i luoghi ed il tempo, ma soprattutto attraversa le anime. Il tempo del Cambiamento arriva diverse volte nella nostra vita, ma non sempre siamo abbastanza sensibili per percepirlo. 

A volte potremmo essere costretti a seguire il Cambiamento solo come ultimo stadio della nostra inconsapevole resistenza allo stesso; ma non è questa la situazione ideale nella quale ci si dovrebbe trovare se non vogliamo subirne solo gli effetti negativi. A volte, pur sentendoci forti e non temendo minacce, non riusciamo a seguire il Cambiamento e questo potrebbe nuocere alla nostra sopravvivenza (in senso sociale, economico, etico, umano), così come la darwiniana teoria dell’evoluzione ci insegna ("Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento" - Charles Robert Darwin).

Questo è valido sia per gli uomini sia per le organizzazioni di uomini e di mezzi (cioè le imprese). 

Quello che stiamo attraversando è di certo un periodo, se non di Cambiamento, quantomeno di profonda riflessione che potrebbe portare ognuno a decisioni o a scelte differenti a seconda del proprio punto di partenza

A volte il Cambiamento non coincide necessariamente con uno sviluppo fisico ed economico della nostra situazione attuale. A volte il Cambiamento può coincidere con una necessaria decrescita. Ed è per questo che, se si va a rapportare la situazione attuale alle persone e alle famiglie e se ci rendessimo conto che questa involuzione fosse l'unica via per garantire il proseguimento della nostra specie, potrebbe essere necessario, se non indispensabile, essere pronti anche a tornare indietro, riconsiderando e mettendo in discussione tutte le nostre abitudini quotidiane.

Per le imprese, organizzazioni economiche e sociali dell'umanità, il discorso è molto simile. Solo le imprese che sono capaci di cambiare riescono a sopravvivere. Solo superando gli stadi primordiali delle organizzazioni (organizzazioni burocratiche e organizzazioni complesse) si può realizzare una struttura capace di adattarsi e di formulare una visione chiara del percorso da seguire. Una struttura semplice nella quale i rapporti umani sono valorizzati al massimo. L'attenzione primaria per il cliente non limita la conoscenza approfondita dei dipendenti e degli altri portatori di interesse (partner). Le persone, se valorizzate, diventano gli attori principali del cambiamento, partecipando attivamente alla ridefinizione dei processi interni in modo da migliorarli in maniera sistematica.

5 commenti:

  1. Perchè le imprese si adattino alla corrente attuale, occorre, prima, che si adatti il singolo individuo...
    si dovrebbe partire dal presupposto, che l'azienda è un nucleo familiare allargato...
    chi sà ben amministrare il proprio nucleo familiare...saprà adattare anche nell'azienda i buoni propositi che diverranno risultati soddisfacenti...
    un Tempo, in cui lavoravo in fabbrica...il nostro "datore di lavoro" ci fece il prospetto delle esigenze dell'azienda...
    come esempio prese la piramide...
    affinchè essa potesse mantenersi in perfette condizioni, occorre che ogni singolo blocco che la và a formare, sia in ottime condizioni e bel situato al suo posto...
    così dovrebbe essere...con la buona volontà del singolo, si potranno ottenere sempre i migliori risultati...
    Sereno sia il Tuo 2012 Antonio...
    sia come il Tuo Cuore desidera..
    un caro saluto..
    dandelìon

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  2. io non credo nella definizione di cambiamento
    perchè cambiare significa azzerare tutto e ricominciare da zero e spesso non accade perchè anche se c'è distruzione portiamo con noi polvere e macerie, ricordi ed esperienze che influenzano e colorano quello che io definisco piuttosto "fare in un altro modo"...

    per cambiare sarebbe necessario annullarsi, rinascere senza la memoria del "prima"...allora, magari, forse...si

    un saluto e sereno anno nuovo.

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  3. @dandelion67 Che l'individuo sia al centro del cambiamento non ho dubbi, come non ho dubbi che, almeno nelle realtà medio piccole, tutto possa essere gestito come farebbe il "buon padre di famiglia". Quello su cui dubito, o quantomeno non ne riconosco la bontà, è la struttura piramidale alla quale fai riferimento. Per esperieza professionale personale ho riscontrato (ovviamente sempre per realtà medio piccole, che sono la maggiorparte delle nostre aziende) il fallimento del paradigma gerarchico, che deve per esigenza di sopravvivenza, lasciare il posto a strutture semplici e flessibili (non per i contratti di lavoro ovviemente;)) che sappiano per tempo percepire ed adattarsi ai cambiamenti ambientali... poi naturalmente sarà, come sottolinei tu, la volontà e la capacità del singolo a fare la differenza!

    Buon 2012
    Antonio

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  4. @ladynight Il cambiamento è un concetto differente rispetto all'annullamento della propria persona. Non ho capito se tu ritieni inutile (non efficace) il cambiamento o se non credi che esista il concetto di cambiamento.
    Di certo il concetto di cambiare il proprio modo di vedere e di fare è qualcosa su cui, come detto, è possibile in concreto lavorare, anche se non necessariamente per un'esigenza impellente.
    Annullare tutto quanto siamo in un certo momento è un concetto più radicale che mette in gioco ogni aspetto della nostra esistenza.
    Di certo potremmo "annullare" una sola parte della nostra vita, ma secondo me si tratterà sempre di cambiamento, perchè avremo sempre quei ricordi e quelle esperienze che influenzeranno (anche in maniera positiva) il nostro agire: in quest'ultimo modo io ci vedo sempre cambiamento e non annullamento!

    Ciao e Sereno anno nuovo anche a te!

    Antonio

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  5. ("Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento" - Charles Robert Darwin).
    Penso che ogni azienda o settore non avrà sempre un buon sviluppo se può rispettare l'ambiente e come parte di questo uomo. Un buon fine settimana. Un grande abbraccio!

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