Questo post deve essere considerato come un’introduzione ad un altro post che pubblicherò successivamente e che mi aiuterà a riaffermare e sottolineare come, quando si è guidati dalla passione, non è mai troppo tardi per rimettere in gioco le certezze della propria vita.
Ad alcuni di voi potrà essere capitato di trovarsi in uno studio televisivo di una rete nazionale in veste di pubblico o di visitatore.
Di certo se avete assistito come pubblico avete potuto vivere i momenti dello spettacolo o della trasmissione così come vengono visti anche dagli spettatori da casa, con la differenza di viverli più da vicino e, dunque, con una diversa intensità, avendo, magari, la possibilità di fare un saluto veloce ai protagonisti, all’inizio o alla fine del programma.
Per chi invece ha potuto essere negli studi televisivi in veste di visitatore avrà avuto modo di toccare con mano un altro aspetto dello spettacolo e cioè quello della “macchina motore” che porta in scena il risultato che tutti noi vediamo sullo schermo.
Come se all’improvviso la televisione si aprisse (quella a tubo catodico) e venissero fuori tutti i transistor e tutti i circuiti che non vediamo quando siamo davanti al teleschermo.
Diciamo che non sono un particolare amante della televisione di intrattenimento, anche se ho cercato spesso di immaginare il tipo di aria che si respira nei corridoi degli studi televisivi, dietro le fatidiche “quinte”.
E così, quando una persona a me vicina affettivamente mi ha proposto di accompagnarla a Roma negli studi di Saxa Rubra, non ho esitato più di una volta ad accettare. Questa persona, affermato artigiano, è stata invitata come ospite nella trasmissione della mattinata di Rai Uno del Lunedì, per una rubrica dal nome “mestieri a confronto”, dove sarebbe stata affiancata da una giovane artigiana nello stesso campo, per rappresentare un parallelo che avrebbe messo a confronto l’esperienza di oltre 50 anni di attività con l’entusiasmo e la voglia di rimettersi in gioco di una giovane!