martedì 15 giugno 2010

Conti di deposito vs titoli di Stato a breve termine (BOT).




Approfitto di un quesito posto da un mio lettore per evidenziarvi le differenze tra due strumenti attraverso i quali si può pensare di investire la propria liquidità con aspettative di crescita modeste, ma in maniera semplice, abbastanza sicura e con un arco temporale non lungo (se qualcuno di voi conosce uno strumento di investimento sicuro e remunerativo in tempi brevi, è pregato di mettercene al corrente).

I due strumenti di cui sto parlando sono i Conti di deposito e i Titoli di Stato a breve termine, cioè i BOT.

Il primo aspetto che va considerato è, ovviamente, quello relativo ai rendimenti.

Per quanto riguarda il conto di deposito si deve sottolineare che ci sono diverse offerte in giro, soprattutto da parte di banche on line (o banche tradizionali che offrono servizi on line), che mostrano dei rendimenti lordi mediamente più alti rispetto ai BOT (anche se fino ad un anno fa, tali rendimenti erano quasi il doppio). Tali remunerazioni però sono spesso soggette a restrizioni, cioè a durate minime di mantenimento dei fondi vincolati.

Nell’analizzare le varie offerte che trovate in giro, dovete tener presente il differente regime di tassazione che, sui conti di deposito è del 27%, mentre sui BOT è del 12,5%. Quindi la prima valutazione per un confronto è quella di considerare il tasso netto dei due strumenti.

Oltre alla tassazione vanno considerate anche le spese accessorie che possono influire sulla vostra valutazione e dunque sulla scelta dello strumento più adatto a voi.

Sto parlando di un eventuale conto corrente la cui apertura viene spesso consigliata per poter accedere in maniera più veloce agli altri servizi (e cioè al conto deposito o all’acquisto dei Bot). Da questo punto di vista, vi è una tendenza delle banche on line ad affiancare una serie di opzioni per rendere poco oneroso tale conto corrente, vincolando però ad una certa quantità di movimenti o di altri servizi abbinati (es. domiciliazioni utenze, accredito stipendi, ecc.). Per cui bisogna sempre capire a quali condizioni sono soggette le offerte proposte.

Per quanto riguarda invece l’acquisto di BOT (vedi a questo link il procedimento con cui si determina il rendimento), oltre alla commissione applicata dalla Banca (aggiunta al prezzo di acquisto che pagherà il risparmiatore) è da considerare l’apertura del “conto titoli” attraverso il quale gestire appunto tali titoli. Generalmente le banche on line tendono ad azzerare tali costi (anche l’imposta di bollo), mentre le banche tradizionali, oltre al costo del bollo, potrebbero richiedere anche commissioni di gestione e tenuta del conto titoli.

Per cui, per ogni proposta ricevuta (sia di apertura di conto di deposito sia di acquisto di BOT) è importante farsi chiarire tutti gli oneri dell’operazione, anche futuri, e quindi non limitarsi al rendimento lordo.

Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è quello del grado di sicurezza (rischio) di queste due tipologie di investimento.

Tutti i conti di deposito sono garantiti (così come lo sono i conti correnti tradizionali) dal Fitd (Fondo interbancario di tutela dei depositi(1)) fino alla cifra di € 103.291,38 per depositante e per ciascuna banca.

I BOT non sono coperti dal Fitd, ma hanno la garanzia implicita di essere titoli emessi da un soggetto pubblico che, almeno teoricamente, offre grosse probabilità di rimborso del debito a scadenza.

Su quest’ultimo aspetto vi è, ovviamente, da tener presente che, in considerazione di quello che sta accadendo nell’Unione Europea negli ultimi tempi, tale sicurezza sarebbe un po’ diminuita. Ciò è anche confermato dall’aumento dei rendimenti che si è potuto verificare nelle ultime aste di BOT, che, se da un lato possono far diminuire il divario tra i rendimenti dei conti di deposito e i titoli del Tesoro, dall’altro lato devono  far riflettere sul significato che tale aumento dei rendimenti rappresenta (con tutte le opportune valutazioni di senso negativo e di senso positivo).

Resta, comunque, che il BOT, al contrario di altri titoli di Stato (CTZ, BTP, CCT) che hanno rendimenti leggermente superiori ma anche durate più lunghe, è uno strumento con scadenze brevi (max 12 mesi) e tale circostanza va ovviamente a mitigarne l’eventuale rischio da tenere in considerazione.

Il conto deposito e i BOT sono due strumenti per investire la liquidità con un arco temporale breve e mi auguro che ne abbiate compreso aspetti che potevate ignorare.

Il discorso però deve essere di carattere generale e cioè, prima di investire soldi in uno degli svariati strumenti che il mercato offre (soprattutto con rischi più alti e con un arco temporale più lungo), dovete cercare di conoscere innanzitutto le caratteristiche fondamentali e soprattutto le differenze delle alternative di investimento rispetto al rendimento (teorico), oneri accessori, rischio e arco temporale.


(1) Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è un consorzio obbligatorio di diritto privato, riconosciuto dalla Banca d’Italia a cui aderiscono tutte le banche italiane (circa 300), ad eccezione di quelle di credito cooperativo aderenti al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
Lo scopo del Fondo è quello di garantire i depositanti delle Banche consorziate.
Le succursali di banche comunitarie operanti in Italia possono aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi al fine di integrare la tutela offerta dal sistema di garanzia dello Stato di appartenenza.
Per le succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia vige l'obbligo di adesione salvo che non partecipino a un sistema di garanzia estero equivalente.

2 commenti:

  1. Buon giorno Antonio.

    Non ho ben capito in definitiva quale strumento tra i due possa essere preferibile in questo momento di mercato e quale periodo di riferimento è opportuno tenere presente nell'investimento.

    grazie

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  2. Ciao Giovanni e bentornato.

    In verità non era mia intenzione definire quale strumento fosse tra i due in assoluto il "preferibile", in quanto la "preferibilità" dell'uno o dell'altro va rapportata alle esigenze specifiche di chi deve fare l'investimento.

    Del resto non si può neanche fare un confronto oggettivo tra i due strumenti in quanto, al di la del fatto che vi sono diverse offerte sul mercato, ognuna di queste può avere delle caratteristiche che possono essere appropriate per le esigenze di un investitore e non appropriate per quelle di un altro (e questo, come ho detto nel post, al di la del rendimento).

    Anche se mediamente i conti di deposito (e sottolineo mediamente, perchè magari a fine mese vi sarà un asta di BOT che sconvolgerà gli attuali rendimenti) possono avere dei rendimenti più alti (sempre verificando tutti i vincoli delle offerte), può essere che la scelta ricada sui BOT per una questione di praticità e cioè può essere che una persona preferisce andare materialmente alla banca o alla posta per acquistare il titolo, quindi senza dover gestire nessun conto on line (cosa magari non gradita dai meno giovani).

    Quindi per capire qual è lo strumento più adatto a te, devi considerare, magari partendo dal rendimento, che tipo di gestione ti piace fare, quali sono tutti i costi delle diverse alternative, i vincoli di tempo che vuoi avere.

    Credo che alla fine arriverai da solo alla risposta che ti convincerà innanzitutto se aprire un conto di deposito o acquistare dei BOT. E poi, a seconda della tua scelta, quale tra le soluzioni possibili è la più conveniente...

    A presto!

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