lunedì 5 luglio 2010

Sentirsi bene e sapere il perché.




In un mio post di inizio anno avevo messo insieme quattro semplici elementi (sintetizzati nell’acronimo MEDS, preso in prestito dall’autore N. Bate), nell’intento di recuperare stimolo e motivazione per riprendere un modo di vivere più salutare che, distratto da impegni familiari e lavorativi, avevo perso per strada.

Da allora, in maniera graduale, sono riuscito a trovare una certa continuità che adesso mi aiuta ad affrontare la giornata con una preparazione mentale e fisica più efficace rispetto a qualche mese fa, anche se questo aspetto ha sempre margini di miglioramento.

Naturalmente non è solo questo il motivo per cui torno sull’argomento e non voglio neanche fare morale (questo cerco di non farlo mai) su quanto sia importante, per una migliore qualità della vita, svolgere una moderata e costante attività fisica, seguire una corretta alimentazione e concedersi il giusto riposo fisico e mentale.

Quello che vorrei fare, invece, è descrivere in maniera sintetica ed efficace quelli che sono i meccanismi biologici e gli effetti psicofisici che possono derivare da un particolare modo di vivere.   
Sempre più spesso le persone trovano comodo e apparentemente poco stressante, seguire una dieta “last minute” e svolgere un’attività fisica ridotta all’essenziale (dal letto alla tavola, dalla tavola all’auto, dall’auto alla sedia e così via).

Sempre più spesso, però, le persone, sentendosi mentalmente e fisicamente stressate, si danno il buon proposito di fare qualcosa per cambiare le cattive abitudini.

Purtroppo si devono scontrare contro “la motivazione” che è l’elemento fondamentale che fa scattare la molla delle “azioni salutari” (per se stessi e per gli altri, perché quando non si sta bene mentalmente e fisicamente ne risentono anche le persone vicine).

Mi auguro che le parole che sto per scrivere possano dare anche un minimo contributo a chi ha bisogno di motivazione.
Iniziamo a considerare gli effetti positivi che possiamo ricevere dall’attività fisica svolta in maniera non esagerata ma con costanza. 

L’attività fisica ha effetti di tipo fisico (naturalmente) ed effetti di tipo psicologico. 

Essa, infatti, contribuisce innanzitutto a stabilire un equilibrio biologico del nostro corpo migliorandone l’efficienza e dandogli un aspetto più gradevole. 

Come diretta conseguenza di ciò avremo un aumento dell’autostima ed un’interruzione del circolo vizioso della pigrizia. 

Inoltre, quando l’attività fisica diventa costante, il nostro organismo sarà stimolato ad incrementare la produzione di alcune sostanze (serotonina, dopamina, endorfine, ecc) che aumenteranno il benessere psicofisico generale e ci renderanno non solo più attivi e disponibili, ma anche più preparati ad assorbire e smaltire lo stress e le tensioni quotidiane, in quanto contribuiscono ad eliminare le sostanze negative per la nostra salute come il cortisolo in eccesso(1) (spesso definito come “ormone dello stress” in quanto viene prodotto durante momenti di particolare stress psicofisico). 

L’equilibrio biologico di cui stiamo parlando, può essere raggiunto e mantenuto se, accanto all’attività fisica, si affianca un’alimentazione che sia coerente rispetto allo sforzo quotidiano (si deve sommare la nostra attività media quotidiana all’attività fisica intenzionale).

Infatti, quando cominciamo a svolgere un’attività fisica regolare, potremmo subire un mutamento del nostro metabolismo e pertanto dovremo essere capaci di assumere quotidianamente i giusti nutrienti nelle giuste quantità.

Per cui è sbagliatissimo cominciare un’attività fisica con lo scopo di sentirsi meglio e dimagrire e al contempo smettere di mangiare nelle giuste quantità pensando di avere un effetto sulla velocità con cui si può tornare in forma. 

Ovviamente anche la qualità dei cibi distribuita in un corretto equilibrio tra proteine, carboidrati, grassi, minerali e vitamine, contribuirà al mantenimento dei risultati nel tempo.

Si devono evitare gli eccessi in un senso e nell’altro perché tendono a rendere precario l’equilibrio. E’ però consentita una trasgressione di tanto in tanto per evitare un appiattimento del metabolismo.

Quindi arriviamo al riposo (il sonno) che da un lato contribuisce a farci recuperare l’energia utilizzata durante la giornata; dall’altro lato è anch’esso un modo per contrastare gli effetti negativi del cortisolo in eccesso e degli altri mediatori dello stress.
La cosa importante non è solo il tempo che si sta a letto, ma anche la qualità che riusciamo a dare al nostro riposo.

Da quest’ultimo punto di vista può esserci d’aiuto un ultimo elemento, che,  come gli altri, dà valore e salute alla nostra vita e cioè la meditazione.

Per capire i modi e gli effetti della meditazione potrebbero non bastare poche righe.
Voglio, però, fare due brevi riflessioni che vi possono aprire la strada.

La meditazione richiede una buona dose di motivazione oltre che l’assimilazione di una tecnica per potersi avvicinare ad uno stato meditativo. Si può cercare di apprenderla da testi o da audio-video corsi, ma il top sarebbe riuscire a trovare un buon maestro.

Il primo dei due aspetti che voglio evidenziare riguarda il significato della meditazione che non è il semplice stare seduti a pensare o riflettere su qualcosa di specifico.

Se la nostra vita è un continuo susseguirsi di pensieri, ansie, desideri, preoccupazioni, progetti; se anche durante il sonno la nostra mente non interrompe queste attività; allora la meditazione è il contrario di tutto questo; la meditazione è l’immobilità e il silenzio dei pensieri. E’ un percorso di conoscenza e crescita psicospirituale che può metterci in contatto con una dimensione diversa da quella che viviamo e che può aiutarci a migliorare la nostra vita e quella degli altri.

L’altro aspetto riguarda gli effetti della meditazione (il cui elenco potrebbe essere lungo) che non voglio schematizzare troppo (sarebbe limitante), ma proverò a descriverli in maniera molto pratica e discorsiva.

Quando si riesce a stabilire uno stato meditativo e quando si riesce a farlo con una certa costanza, potremo notare la diminuzione della tensione, dell’angoscia, dell’ansia e della paura. Ciò, ovviamente, porterà ad affrontare la vita quotidiana in maniera più equilibrata ed anche i disturbi come lo stress saranno attenuati.

Senza entrare nel dettaglio degli esercizi con cui ci si avvicina alla meditazione, si potrà andare incontro, con la giusta costanza e motivazione, ad un allentamento generalizzato delle tensioni, per cui i benefici si avranno per mente, corpo e spirito.

Basti solo pensare che, uno dei primi esercizi che si affrontano nella meditazione e cioè la respirazione, contribuisce a mantenere un sistema linfatico ed immunitario ben funzionante.

Questo effetto, insieme al miglioramento della circolazione sanguigna dovuto all’attività fisica, inciderà sul nostro rendimento psicologico e mentale (maggiore lucidità, consapevolezza e maggiore capacità di apprendimento), sulla nostra creatività (approccio innovativo ai problemi) e sulla nostra energia (maggiore rendimento sessuale e fisico).

Per quanto mi riguarda sto cercando di migliorare nel primo degli esercizi della meditazione e cioè la respirazione. Già in questa forma preliminare di meditazione si può notare un certo rilassamento e sollievo rispetto alle pressioni ambientali e rispetto allo stress psicofisico. Ovviamente sarei ben lieto di imbattermi (e lo auguro anche a voi), in una persona che possa farmi approfondire in maniera naturale (quindi senza gli obblighi legati all’espletamento di un corso) le tecniche o anche semplicemente l’approccio mentale per stabilire uno stato meditativo profondo. 

In bocca al lupo!


(1) tra gli effetti del cortisolo in eccesso nel nostro organismo si possono ricordare: la degradazione del glicogeno con liberazione di zuccheri (glicogenolisi); la produzione di nuovo glucosio nel fegato ottenuto tramite la degradazione di grassi e proteine (gluconeogenesi); la minor efficacia del sistema immunitario; l’alterazione della funzionalità tiroidea; l’inibizione della secrezione del GH (ormone della crescita); il catabolismo proteico; ecc.

4 commenti:

  1. Ciao,

    quanto ritieni utile l'uso di integratori alimentari (soprattutto vitamine e sali minerali) nel raggiungimento di un buon livello di salute?

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  2. Ciao Antonio.

    Per quanto riguarda il discorso della respirazione puoi darmi qualche consiglio pratico per sfruttare dei momenti di attesa?

    grazie ciao

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  3. Le vitamine ed i sali minerali completano l'alimentazione e affiancano proteine, carboidrati e grassi nel favorire il giusto equilibrio dell'organismo.

    Gli intgratori vanno presi quando non si riesce, dalla normale alimentazione, ad assimilare la sufficiente quantità di questi elementi.

    Se la nostra alimentazione fosse sufficientemente varia con una combinazione dei diversi nutrienti sempre adeguata, non vi sarebbe bisogno di assumere integratori di minerali o di vitamine.

    Questi infatti devono essere assunti sotto forma di integrazione solo in caso di carenza o in caso di aumentato fabbisogno.

    Per cui, se si ritiene che la propria alimentazione non sia abbastanza varia da consentire un adeguato apporto di tutti i nutrienti ed in particolare di vitamine e minerali, allora potrebbe essere necessario in alcuni periodi assumere cicli di integratori.

    Così come, benchè si faccia un'alimentazione varia, si rende necessaria un'integrazione perchè magari si fa uno sport intenso o il proprio lavoro comporta uno sforzo e dunque un dispendio superiore alla media.

    Consiglio in ogni caso di non esagerare nelle integrazioni e se si hanno dubbi sul proprio stato di carenza o di aumentato fabbisogno, è opportuno consultare il proprio medico per avere un consiglio.

    Ciao

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  4. Ciao Luca.

    Posso dirti quello che di tanto in tanto faccio io e che ho appreso da Tony Robbins, che non è un maestro di meditazione o di yoga, ma è un famoso formatore internazionale che ha saputo cambiare la vita di tantissime persone attraverso l'insegnamento di metodi per sviluppare la persona.

    Lui parla del "potere del respiro" e consiglia questo metodo per purificare l'organismo:

    Inalare aria per un secondo, trattenerla per circa quattro secondi, espirarla per circa due secondi. Rispettando questa proporzione si può trovare il ritmo più adatto a noi, cioè se inspiro per due secondi, dovrò trattenere per otto secondi e dovrò espirare per quattro secondi.

    I respiri devono essere 10 consecutivi e devono essere esguiti almeno due volte al giorno.

    Ci spiega anche perchè si deve trattenere quattro volte il tempo dell'inspirazione: perchè in tal modo si ossigena completamente il sangue e si attiva il sistema linfatico.

    E perchè l'espirazione deve essere doppia rispetto all'inspirazione: perchè in tal modo si eliminano le tossine attraverso il sistema linfatico.

    Buona respirazione!

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